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INSPIRING STORY

La testa di un Venture Capitalist e il cuore di un Professore di Fisica

Una studentessa con il pallino della tecnologia che dopo la laurea si trasferisce nella Silicon Valley, oggi Venture Capitalist di successo, e uno dei suoi episodi rappresentativi: una lezione del suo Professore di Fisica.
“Oggi vi ho portato una sorpresa che è una bomba!” esordì una mattina il Professore di Fisica entrando in classe. Tirò fuori dalla cartella un aggeggio strano che risultò essere a tutti gli effetti una bomba. Precisamente, una di quelle utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale. Quel Prof. era sempre stato un tipo sui generis, ma addirittura portare una bomba in classe sembrava troppo anche per lui. “Non vi preoccupate, siete al sicuro, non funziona! Avvicinatevi, voglio farvi vedere la meraviglia di questa tecnologia.”

Questa è scienza!

Ingranaggi, levette, meccanismi, parti infinitamente piccole che si muovevano insieme, perfettamente sincronizzate, pezzi di un puzzle che presi singolarmente non avevano senso ma che nel complesso formavano una bomba! “Immaginate quante persone, quanto studio e quanti anni di lavoro ci sono voluti per arrivare a questo” - riprese dopo averne mostrato il funzionamento. Poi una lunga pausa. Gli studenti erano affascinati, se ne stavano in silenzio con gli occhi sbarrati a osservare quello strumento, un’arma reale lì sulla cattedra. “Questa è scienza, questa è fisica!" 


"Ma immaginate il potenziale che questa tecnologia avrebbe potuto avere, se in tutti quegli anni di lavoro, gli scienziati che l’hanno progettata e realizzata avessero dedicato la loro ricerca e le loro conoscenze alla vita invece che alla morte. E proprio perché questa tecnologia ha funzionato, migliaia di persone sono morte. Fermatevi un attimo a pensare quali risultati avremmo ottenuto se quegli scienziati avessero lavorato per fare il bene invece che per fare il male”.
 

Quell’episodio, è ancora vivo nella mente di Marta, una ragazza appassionata di scienza, che si divertiva a lavorare sull’impianto elettrico di casa sua insieme a suo padre, che  apriva le marmitte degli scooter per capire perché i suoi amici andassero più forte di lei. Marta racconta dell’incontro con quel professore di Fisica come uno dei momenti rappresentativi della sua adolescenza. Sì perché quella lezione non fu soltanto un’ispirazione in più per continuare a studiare la scienza o a lavorare per il progresso tecnologico, ma un’esortazione a fare la cosa giusta, a utilizzare la conoscenza al sevizio dell’umanità.
 
Non è un caso che Immanuel Kant sia, ad oggi, una delle grandi menti a cui ancora si ispira, perché fa riflettere sull’eticità delle scelte che gli uomini compiono. Lo stesso vale per Calvin & Hobbes, il suo fumetto preferito, il cui tema principale è proprio quello di riflettere sulla condizione umana. Da quel momento sono successe tante cose. Una Laurea in Ingegneria al Politecnico di Milano, 12 anni alla Stanford University di cui 6 passati alla direzione delle attività di Digital Heatlh dello Stanford Byers Center for Biodesign, un’esperienza come fondatrice e CEO di una startup, equity partner di un fondo di Venture Capital nella Silicon Valley e il ritorno in Europa, a Barcellona, a capo di Nina Capital, un fondo che investe in soluzioni tecnologiche per migliorare la Salute delle persone. E in tutti questi anni quello che ha imparato come docente a Stanford le è servito nell’attività di Venture Capitalist.

Esistono 2 tipi di Venture Capitalist

In particolare, ha capito che di questi esistono sostanzialmente 2 tipi: quelli di estrazione tipicamente finanziaria che guardano il PNL, valutano se un business è abbastanza maturo, analizzano il rapporto rischi-benefici ed esaminano gli obiettivi ai quali un’impresa può ambire con un’iniezione di capitale; e poi ci sono quelli che, sì, tengono conto di tutti questi aspetti ma che, in realtà sono più dei mentori, figure di supporto in grado di aiutare l’imprenditore a tracciare una direzione per il business che sta nascendo. Di certo, proprio grazie alla sua esperienza accademica, è scontato che si riconosca nella seconda categoria.

Entusiasmo e fiducia nella tecnologia

Occupandosi di startup in early stage ha la fortuna di lavorare con diversi imprenditori fin dall’inizio dei loro progetti cercando di mettere a disposizione le proprie conoscenze e il proprio network, così come faceva da professoressa, per facilitarne il cammino nel percorso di innovazione. La speranza è che in qualche modo, per le centinaia di studenti che ha incontrato e per le persone con cui lavora, Marta possa avere la stessa influenza e possa instillare lo stesso entusiasmo e fiducia nella tecnologia del suo Professore di Fisica.