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Novembre 2020
Somministrare farmaci con precisione al cervello

Ricercatori dell'ETH Zurich usano onde ultrasoniche per somministrare farmaci precisamente dove sono richiesti in caso di disturbi psichiatrici, neurologici e tumori.
 
Esistono numerosi farmaci per il trattamento di malattie come depressione e schizofrenia, ma la loro somministrazione è ostacolata dalla barriera emato-encefalica, preposta alla difesa del cervello contro eventuali elementi patogeni nel sangue. Purtroppo impedisce l'accesso anche ai farmaci, comprese possibili cure contro Parkinson e Alzheimer.I farmaci necessari indirizzati al cervello viaggiano attraverso il flusso sanguigno e raggiungono sia l'intero cervello che il corpo, con potenziali effetti collaterali.

Sotto la direzione di Mehmet Fatih Yanik, professore di neurotecnologia, ricercatori dell'ETH di Zurigo hanno sviluppato un metodo agli ultrasuoni per concentrare e rilasciare farmaci nel cervello con estrema precisione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dalla rivista Nature Communications.
 
Il nuovo metodo prevede l'utilizzo di speciali veicoli per i farmaci che li avvolgono in vescicole lipidiche sferiche connesse a microbolle piene di gas e sensibili agli ultrasuoni. Iniettate nel flusso sanguigno, vengono trasportate fino al cervello.

Le onde ultrasoniche focalizzate, emesse a livelli di energia bassi che non danneggiano i tessuti, vengono utilizzate in due fasi. In un primo momento, le onde ultrasoniche inducono le bolle ad aggregarsi precisamente dove necessario nel cervello, creando una sorta di gabbia virtuale di onde sonore. In un secondo tempo, i ricercatori aumentano il livello dell'energia ultrasonica per far vibrare le bolle e distruggere le membrane lipidiche che racchiudono ai farmaci. I farmaci liberati possono quindi essere assorbiti dal tessuto nervoso locale.