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Settembre 2021

La collaborazione tra aziende e startup faciliterà lo sviluppo e la crescita di programmi innovativi

Un recente report sottolinea l'importanza di alleanze tra aziende e startup seguendo modelli di interazione efficaci per entrambe, realizzabili su larga scala e sostenibili nel tempo. 

Collaborare per innovare. Sarà questo l’elemento chiave che faciliterà la creazione di programmi di innovazione, lo sviluppo di business emergenti come quelli delle startup e la crescita di attività di aziende già affermate, anche in Italia. A dirlo è un recente report McKinsey & Company che, in collaborazione con B Heroes, ha intervistato più di 80 startup italiane B2B e B2C attive in diversi settori e di un panel rilevante di manager di grandi aziende nazionali e internazionali.

La situazione in Europa

Nell’ultimo decennio, il 36% delle startup attive in tutto il mondo è nato in Europa, ma solo il 14% dei cosiddetti unicorni (realtà con un valore di mercato superiore a 1 miliardo di dollari) ha origine nel Vecchio Continente. Un dato, quest’ultimo, che è nettamente inferiore rispetto a quello statunitense dove raggiunge il 50%. A fare la differenza sono tre ostacoli che le realtà europee incontrano: un mercato frammentato ed eterogeneo, la difficoltà di accedere ai finanziamenti e la scarsa disponibilità di talenti.

 

Secondo lo studio, intitolato Quando Davide si allea con Golia, uno dei fattori che potrebbero aiutare le startup in Europa a superare queste barriere alla crescita è la collaborazione con le grandi aziende, che possono rappresentare dei catalizzatori in grado di accelerare l’accesso agli investimenti e al mercato finale. Occorre però, avverte il report, identificare un percorso di successo e instaurare un modello di interazione efficace per entrambe, realizzabile su larga scala e sostenibile nel tempo

La fotografia italiana

In Italia, la quasi totalità del campione di startup intervistato – il 90% – vede la collaborazione con le grandi aziende un elemento in grado di inviare un messaggio positivo al mercato e agli investitori. Per il 75%, invece, questo tipo di sinergie facilitano l’accesso ai finanziamenti.

 

Ma come nascono queste collaborazioni in Italia? Nel 70% dei casi sono le stesse startup ad aver ricercato proattivamente l’impegno di una grande società. Seguono gli eventi di settore (58%), le piattaforme online (49%) e i centri di innovazione (38%) proprio come OpenZone, un campus concepito come un luogo di scambio di conoscenze su ricerca e imprenditorialità, fondato su un approccio orientato all’innovazione aperta, concepito per creare ponti tra competenze, linguaggi e mondi diversi.

 

Tuttavia, nonostante l’impegno profuso e il fatto che nel nostro Paese in più dell’80% dei casi le startup e le grandi aziende siano soddisfatte delle esperienze di partnership, solo il 41% delle startup collabora attualmente con più di due aziende, addirittura il 35% delle startup non ha instaurato alcun tipo di partnership, mentre il 24% ha avviato le prime collaborazioni con una o due aziende.

I segreti di una collaborazione azienda-startup efficace

 

  • Il ruolo della leadership è imprescindibile per assicurare una collaborazione proficua, a partire dal top management che deve agire da traino dell’innovazione per attrarre startup e, allo stesso tempo, trasmettere a tutti i livelli dell’organizzazione il valore della trasformazione e della digitalizzazione.

 

  • È importante che l’innovazione diventi trasversale a tutte le funzioni aziendali e integrata nell’approccio di lavoro e nella cultura aziendale. Non tutte le innovazioni sono però destinate al successo e per questo è necessario adottare un approccio che consenta di sperimentare, testare e cambiare in corso d’opera.

 

  • È necessario che lo sviluppo delle collaborazioni avvenga in modo rapido, con la creazione di percorsi che consentano di fare scouting e selezionare le idee più promettenti in funzione degli obiettivi aziendali.

 

  • Determinante è il rispetto dell’identità delle startup, gestendo l’innovazione in modo che la startup risponda alle esigenze specifiche dell’azienda, ma non perda la propria value proposition e il proprio target di mercato.