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Agosto 2020
Ecco il gene che controlla il sistema immunitario

Il sistema immunitario umano è una macchina raffinata, pronta a rilasciare il proprio esercito cellulare nella lotta agli elementi patogeni. Un gene controlla le cellule T responsabili di comunicare al sistema immunitario quando è ora di cessare il fuoco.
 
Il sistema immunitario mantiene un raffinato equilibrio tra la necessità di scatenare un esercito cellulare contro eventuali elementi patogeni e frenare l'attacco a vittoria conseguita, o addirittura impedire che venga attaccato lo stesso corpo umano. Ricercatori del Salk Institute hanno scoperto come controllare le cellule T regolatorie, cellule immunitarie che comunicano al sistema immunitario l'ordine di cessare il fuoco ed interrompere l'aggressione. I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista Immunity.
 

Secondo quanto riportato dagli autori dello studio, Ye Zheng e Diana Hargreaves, professori associati del NOMIS Center for Immunobiology and Microbial Pathogenesis presso il Salk Institute, l'obiettivo finale della ricerca era acquisire la capacità di utilizzare i geni che modulano le cellule T regolatorie per intervenire su malattie e tumori autoimmuni.
 
Le cellule T regolatorie hanno il compito di frenare le attività di altre cellule del sistema immunitario. Impediscono al sistema di attaccare i tessuti del corpo e interrompono la risposta immunitaria quando non è più necessaria.

La mancata attività di queste cellule si associa a malattie autoimmuni in cui il sistema immunitario attacca il corpo, come nel caso dell'artrite reumatoide, della sclerosi multipla, delle malattie infiammatorie croniche intestinali e del lupus. Nel caso di alcuni tumori, invece, un'attività elevata delle cellule T regolatrici impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali consentendone la crescita indisturbata.

Il gene chiave si chiama Foxp3

Foxp3 non solo regola la capacità delle cellule T regolatorie di organizzarsi, ma è anche essenziale alla loro formazione. Grazie alla tecnologia di editing genetico CRISPR, i ericercatori sono partiti nel loro studio dalla ricerca di altri geni capaci di influenzare i livelli di Foxp3. Dalle loro analisi sono emersi centinaia di geni interessanti, tra cui una manciata responsabile di codificare diverse sub-unità del complesso SWI/SNF, un gruppo di proteine con il ruolo di accendere e spegnere numerosi altri geni per rendere il DNA fisicamente accessibile ai meccanismi cellulari.


Grazie al CRISPR, i ricercatori sono stati in grado di rimuovere selettivamente i geni relativi al complesso SWI/SNF dalle cellule T regolatorie. Così facendo, hanno scoperto l'effetto sulle cellule immunitarie della delezione di un gene nel complesso ncBAF chiamato Brd9, in assenza del quale le cellule T regolatorie presentavano livelli particolarmente bassi di Foxp3 ed una funzionalità indebolita.