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Settembre 2021

Come il cervello crea la nostra mente

La conoscenza è una costruzione mentale continua in cui tutto ciò che vediamo, ascoltiamo, odoriamo, gustiamo e percepiamo è il risultato di una combinazione di cose fuori e dentro di noi. 

Cosa abbiamo in mente? Cosa ci rende quello che siamo? Gli scienziati hanno creduto per molto tempo che i nostri sogni, le emozioni e i ricordi occupassero specifiche aree cerebrali. Ma negli ultimi anni abbiamo imparato che il cervello umano è in realtà un maestro dell'inganno e le nostre esperienze e azioni non rivelano il suo funzionamento interno. La mente è infatti una costruzione continua del cervello, del corpo e del mondo circostante. 
In ogni momento, mentre guardiamo, pensiamo, sentiamo e ci muoviamo nel mondo circostante, la nostra percezione di queste cose è costruita da tre ingredienti. Innanzitutto i segnali che riceviamo dal mondo esterno, vale a dire i cosiddetti dati sensoriali. Le onde luminose arrivano alle retine per essere interpretati in forma di giardini in fiore e cieli stellati. Le sostanze chimiche arrivano nel naso e nella bocca e si trasformano in sensazioni dolci o amare.
Un secondo ingrediente dell’esperienza sono i dati sensoriali relativi agli eventi interni all’organismo, come il sangue che scorre nelle vene e nelle arterie, i polmoni che si espandono e si contraggono e lo stomaco che gorgoglia. Gran parte di questa sinfonia è silenziosa e, grazie al cielo, fuori dalla nostra consapevolezza. Se si potesse sentire direttamente ogni movimento interiore, non si riuscirebbe a prestare attenzione a nulla al di fuori. 
Infine, un terzo ingrediente è l'esperienza passata. In sua mancanza, i dati sensoriali interni ed esterni sarebbero rumore senza significato. Sarebbe come essere bombardati dai suoni di una lingua che non si parla, quindi non saremmo in grado di valutare dove finisce una parola e inizia la successiva. Il cervello usa ciò che si è visto, fatto e imparato in passato per spiegare i dati sensoriali nel presente, pianificare le azioni future. Tutto questo avviene automaticamente e in modo invisibile, più velocemente dello schiocco delle dita. 
Questi tre ingredienti potrebbero non essere l'intera storia e potrebbero esserci altri percorsi per creare altri tipi di intelligenze, per esempio in una macchina futuribile. Ma una mente umana è costruita da un cervello in costante dialogo con un corpo e il mondo esterno.
Quando il cervello ricorda, ricrea frammenti del passato e li combina perfettamente. La parola che usiamo per definire questo processo è "ricordare", ma in realtà la definizione giusta è assemblaggio. 

Un'interazione costante

Il cervello può costruire lo stesso ricordo (o, più precisamente, ciò che si sperimenta come lo stesso ricordo) in modi diversi ogni volta. Non sto parlando qui dell'esperienza cosciente di ricordare qualcosa, come ricordare la faccia del migliore amico o la cena del giorno prima, ma mi sto riferendo al processo automatico, inconscio di guardare un oggetto o ascoltare una parola e sapere immediatamente di cosa si tratta.

Ogni atto di riconoscimento è una costruzione. Non si vede con gli occhi, ma con il cervello. Lo stesso discorso vale per gli altri sensi. Il cervello confronta i dati sensoriali che arrivano ora con le cose che si sono percepite precedentemente in una situazione simile. Questi confronti incorporano tutti i sensi contemporaneamente, perché il cervello raccoglie tutte le sensazioni e le rappresenta con macro schemi di attività neurale che consentono di sperimentare e comprendere il mondo intorno. 
I cervelli hanno anche una straordinaria capacità di combinare pezzi del passato in modi nuovi. Non si limitano a ripristinare i vecchi contenuti, ma generano nuovi contenuti. Per esempio, si possono riconoscere cose che non si sono mai incontrate prima, come l'immagine di un cavallo con le ali piumate. Probabilmente nessuno di noi ha mai visto Pegaso nella vita reale, ma come gli antichi greci, si può vedere un dipinto di Pegaso per la prima volta e capire immediatamente di cosa si tratta, perché, miracolosamente, il cervello è in grado di assemblare idee familiari come "cavallo" e “uccello” e “volo” in un'immagine mentale coerente.
Il cervello può persino imporre a un oggetto familiare nuove funzioni che non fanno parte della natura fisica dell'oggetto. Il cervello classifica gli oggetti non solo rispetto ai loro attributi fisici, ma anche in base alla loro funzione, vale a dire il tipo di utilizzo dell'oggetto. Questa incredibile capacità riguarda la costruzione di categorie ad hoc. In un lampo, il cervello impiega l'esperienza passata per costruire una categoria come "simboli d'onore". Tali categorie sono chiamate astratte. Un computer non può "riconoscere" una piuma come ricompensa per il coraggio perché quell'informazione non è nella piuma. È una categoria astratta costruita nel cervello di chi percepisce.
I computer non possono farlo. Non ancora. Possono assegnare oggetti a categorie preesistenti sulla base di esempi precedenti (un processo chiamato apprendimento automatico supervisionato) e possono raggruppare oggetti in nuove categorie basate su caratteristiche predefinite, solitamente fisiche (apprendimento automatico non supervisionato). Ma le macchine non costruiscono al volo categorie astratte come "peli facciali per finte spie". E certamente non lo fanno molte volte al secondo per comprendere e agire in un mondo sociale estremamente complesso.