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OPENZONE TALK

Sharing ideas with Adriana Maggi 

Rivoluzione Bio, formazione e impresa

Le scienze della vita nel XXI secolo

La scoperta degli enzimi di restrizione, determinando la possibilità di modificare il DNA, ha rivoluzionato la ricerca biologica trasformandola da scienza prevalentemente descrittiva a scienza quantitativa conquistandole un ruolo centrale nello sviluppo economico e nella tutela della salute con lo sviluppo delle biotecnologie.


Questo passaggio, unito alla scoperta di nuove e fondamentali tecnologie, ha fatto sì che le biotecnologie abbiano reso possibili molti traguardi in diversi settori. Si pensi alla ricerca biomedica, all’agricoltura, alla zootecnia e all’ambiente, per citarne solo alcuni.

 
 
Adriana Maggi
Professore Emerito di Biotecnologie Farmacologiche dell'Università degli Studi di Milano

 

Il valore economico delle biotecnologie è da anni costantemente in crescita, attestandosi a livello globale intorno ai 500 miliardi dollari, una cifra che, entro il 2027, si stima possa raddoppiare. Le iniziative favorevoli dei governi, le innovazioni tecnologiche, la crescente domanda di prodotti agricoli e la grossa incidenza delle malattie croniche saranno i principali driver della crescita nei prossimi anni, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.

 

Imprenditorialità accademica e biotecnologie

L’alto grado di regolamentazione del settore ha fatto sì che le imprese del mondo delle biotecnologie abbiano dovuto iniziare e affidarsi molto al mondo accademico per il loro bisogno di infrastrutture complesse che, soprattutto nelle fasi di vita iniziali di un’azienda, sono difficilmente accessibili. Ma non è solo una questione di infrastrutture: infatti, le realtà accademiche si sono rivelate cruciali nel mettere a disposizione competenze e capitale umano altamente specializzato.

L’università, però, ha a sua volta bisogno di evolvere e di compiere un passo verso la mentalità e l’approccio imprenditoriale per poter fare il salto di qualità. Per far ciò è necessario avere infrastrutture di formazione e che facciano cultura d’impresa, puntando per esempio tra la collaborazione tra imprese e studenti.


 

Il cursus honorum delle persone che operano nel mondo della biologia è molto cambiato negli anni, complice anche il passaggio da scienza descrittiva a scienza quantitativa. Oggi, infatti, oltre alla necessità di tenere continuamente aggiornate competenze e conoscenze, le cose sono molto cambiate: ci sono insegnamenti differenziati, ci sono nuove professioni, laterali al mondo della biologia, ma che richiedono comunque competenze e conoscenze legate a questa sfera: si pensi alle carriere nel mondo della comunicazione e dell’informazione scientifica, al mondo degli affari e alle professioni all’interno di startup e venture capital, oltre che al mondo degli studi legali e alle specializzazioni nella protezione intellettuale e dei brevetti.


 
 

Di conseguenza, è cambiata anche l’educazione dei biologi di oggi e di domani. Ci sono nuovi elementi indispensabili da affiancare alle materie biologiche classiche, come:
  • Competenze matematiche e statistiche applicati a metodologie di studio statiche e dinamiche della materia vivente
  • Capacità di interpretare big data applicando metodi bioinformatici
  • Applicazione di metodologie quantitative per lo studio di fenomeni naturali con particolare attenzione alla dinamica di svolgimento dei fenomeni
  • Capacità di risoluzione di problematiche logiche nelle distinzioni di causa/effetto
  • Capacità di dialogo interdisciplinare e di lavoro in teams multidisciplinari


 
 


L’evoluzione della biologia non c’è stata, ma è in corso.