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OpenZone Talk

Roberto Ascione - Il futuro della Salute

Per prenderci cura di noi stessi e dei nostri cari occorre un radicale cambiamento di mentalità. Cosa serve imparare?

Aprile 2019
Il digitale è parte della nostra quotidianità ormai da anni ed è talmente radicato che viviamo sempre connessi, senza quasi accorgercene, attraverso i tanti dispositivi di cui disponiamo. In molti ambiti il digitale è stato sinonimo di trasformazione. Basti pensare a quanti paradigmi sono già stati capovolti e rimpiazzati da nuovi modi di fruizione di molti servizi: musica, viaggi, mobilità, fotografia, mass media. Tutto ciò sarà ancor più dirompente per la Salute, un ambito che ne è stato colpito ancora in maniera lieve ma che vedrà il fiorire di una trasformazione incessante che oggi è solo all’inizio. Ce ne ha parlato Roberto Ascione, Fondatore e CEO di Healthware Group, durante l’OpenZone Talk di aprile.
Grazie ai dispositivi e alla tecnologia di cui disponiamo, ogni giorno produciamo una mole di dati intellegibili, codificabili e analizzabili che, se opportunamente organizzati, ci danno la possibilità di fare cose che solo 10 anni fa erano impensabili. È una rivoluzione che avanza grazie anche allo sviluppo sia di software sia di hardware.
 
Roberto Ascione
Fondatore e CEO, Healthware Group

Da una parte l’abbassamento dei costi e dall’altra l’accessibilità a tecnologie sempre più avanzate ci stanno spingendo verso nuovi scenari che cambieranno i paradigmi di cura.

Sono interessanti i dati degli investimenti in start-up nella digital health che nel solo 2018, hanno superato i 18 miliardi di dollari. Un trend in continua crescita con un mercato che potrebbe raggiungere i 400 miliardi di dollari nel 2024. Cifre enormi che non possono che farci pensare a un futuro fatto di intelligenza artificiale, machine learning, controlli a distanza e terapie digitali. Tutto ciò ha innegabilmente cambiato il rapporto tra medico e paziente, che è passato dall’essere unilaterale (il medico prescrive e il paziente segue le sue istruzioni), a bilaterale (pazienti informati che arrivano al colloquio con il dottore con informazioni già apprese o proposte da avanzare). Questo rapporto continuerà a cambiare e il medico, grazie all’accesso ai dati generati dal paziente, potrà proporre delle soluzioni sempre più personalizzate che andranno nell’ottica della diagnosi anticipatoria invece che dell'intervento in fase acuta. Questo lo libererà da tanta burocrazia in favore di più tempo da dedicare al paziente. 
 
Contrariamente a quanto si è portati a pensare, la trasformazione digitale, se opportunamente accolta e intrapresa, ci condurrà verso l'umanizzazione delle cure. Tutto ciò che potrà essere digitalizzato lo sarà sicuramente in un’ottica Do it yourself in cui sarà demandata al paziente tutta una serie di azioni che scaricheranno i sistemi sanitari di molte incombenze. Una gestione sempre più veloce e mirata non farà altro che ottimizzare le risorse economiche e di tempo a vantaggio di persone che potranno usufruire di cure sempre più personalizzate e di un livello di empatia nel rapporto tra medico e paziente che oggi ci è sconosciuto.